“Dottoressa sono una Mamma single.
Come posso gestire la comunicazione con mia Figlia quattordicenne in cerca della sua autonomia?
Non ascolta i consigli che le do e inevitabilmente vuole fare di testa sua. Mi rende le giornate come una spiacevole sorpresa.”

Io penso che in questa domanda che ho scelto tra le diverse che ricevo, ci si possano identificare molte Persone Madri o Padri che siano.

In realtà nella domanda c’è già una risposta:
la Figlia cerca la propria autonomia.
Quindi se vive i consigli che il Genitore dà come un’indicazione da seguire nella ricerca della sua autonomia andrà in contrasto.
Ma se capisce che in realtà, quelli non sono consigli, ma sono osservazioni e punti di vista e li vive come osservazioni e punti di vista, allora un domani potrà prenderli in considerazione.

Ma la particolarità di questa domanda, è nella frase
“Mi rende le giornate come una spiacevole sorpresa.”
perché effettivamente uno inizia la sua giornata in un certo modo, poi si va ad incespicare in incomprensioni con i Figli allora tutta la giornata sembra quasi, passatemi il termine, “rovinata” da quell’incomprensione e i soggetti, cioè i Genitori e i Figli, si lasciano condizionare uno dall’altro e quindi quella che poteva essere una piacevole giornata si trasforma una spiacevole giornata.

Questo succede a casa di tutti, quindi non è una cosa così strana, voglio rassicurare tutti,
però bisogna starci attenti, nel senso che se tu ti accorgi che in quella determinata modalità inneschi nell’altro una risposta sgarbata che a tua volta poi darà fastidio a te e quindi anche tu innescherai e dirai una frase sbagliata, insomma questo è un gatto che si morde la coda.

Allora il consiglio che io do sempre è:
provate a fermarvi prima (difficilissimo eh da fare) ma dato che l’esperienza aiuta, voi vi accorgerete che determinate situazioni portano al conflitto, allora il fermarsi prima, il fare un passo indietro, un’alzarsi, un uscire dalla stanza per poi tornare, un evitare uno scontro diretto, forse può essere d’aiuto.

Poi, di quella cosa di cui noi, in questo momento, non riusciamo a parlare perché andiamo a discutere, verrà il tempo in cui riusciremo a parlarci.

Quindi anche rimandare quello che sentiamo il desiderio adesso di raccontare, di dire, di confrontarci, su determinate cose ma ci accorgiamo che non è il momento giusto, può essere l’argomento giusto, ma non è detto che sia il momento giusto.
Riuscire a cogliere questa sfumatura e capire che quello non è il momento di iniziare quel discorso, aiuta. Aiuta ad andare più d’accordo però ricordatevi sempre, cari Genitori, che nello scontro, i Figli trovano la loro strada.
Lo so che sembra una frase fatta, un pensiero fatto, però è così e io penso che ogni Genitore abbia un ricordo spesso anche sopravvalutante di Se Stesso (come figlio), perché magari non si è esposto in discussioni con i Genitori, però il fastidio di seguire le indicazioni genitoriali credo che tutti quanti l’abbiamo avuto, per quanto possiamo aver avuto Genitori meravigliosi, ma questo non toglie nulla al merito dei nostri Genitori di averci educati, è che è necessario un confronto generazionale, quindi è necessario anche (passatemi il termine) uno “scontro” generazionale proprio per poter crescere insieme: i Figli per diventare grandi e ai Genitori per diventare un po’ più grandi e un po’ più maturi.

Grazie della domanda.

Lisa

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